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La storia naturale dell'Appenino / Естественная история Апеннин
II conte Enrico Fossa Mancini nacque a Jesi (AN) il 7 dicembre 1884' da Eugenio e Margherita Censi, discendente da nobile famiglia originaria di Arcevia (AN). Compiuti gli studi liceali classici si laured in Giurisprudenza presso l’Universita di Perugia nel 1907 (Frenguelli, 1950; Radice, 1950; Herrero, 1953; Urbani 1992 e 1993). Nel 1909, a Roma, contrasse matrimonio con Caterina Isabella Fabri di S. Vittoria in Matenano (AP), figlia del conte Luigi. Studio poi Fisica all’Universita di Roma, (1909-1910), per trasferirsi infine all’Universita di Pisa (1910-1913), dove consegui la laurea in Scienze Naturali. All’Universita di Pisa Fossa Mancini ebbe tra i suoi maestri il Prof. Mario Ca-navari, marchigiano nativo di Camerino (MC) e docente di Geologia, con il quale aveva stabilito un profondo legame intellettuale e di collaborazione scientifica, e del quale afferma infatti che fu «il mio maestro» (Fossa Mancini, 1921k). Fossa Mancini si addottoro nel 1913 con una tesi sugli ammoniti (Mollusca, Cephalopoda) del genere Hammatoceras conservati nel Museo di Geologia dell’Univer-sita di Pisa. Di questo studio il giovane naturalista - che aveva allora circa 30 anni - ne pubblica un estratto l’anno successivo, ma arricchito con osservazioni fatte sugli esemplari che egli aveva perso-nalmente raccolto nell’Appennino marchigiano al fine di rendere piu agevole agli studiosi la classi-ficazione di queste forme oggettivamente molto difficili da studiare, negli Atti della Societa Toscana di Scienze Naturali, col titolo Osservazioni critiche sugli “Hammatoceras ” (Fossa Mancini, 1914). In questa sua prima pubblicazione scientifica egli descrive e rinomina forme gia figurate, cercando di giungere ad una maggiore precisione tassonomica, e istituisce quattro nuove specie di Hammatoceras che vengono adeguatamente descritte, ma purtroppo non figurate: clavatum, controversum, perso-natum e picenum. Delle altre forme di ammoniti, che pure Fossa Mancini afferma di aver raccolte nell’Appennino centrale e studiato, dice che saranno oggetto di una piu ampia trattazione scientifica e corredata da adeguate figure. Purtroppo, tale lavoro non sara mai pubblicato, sebbene il lavoro pub-blicato in seguito da Giovanni Merla,1 2 che era allora studente all’Universita di Pisa e poi docente di Paleontologia all’Universita di Firenze, puo essere considerato la sua effettiva realizzazione, poiche basato su esemplari in gran parte collezionati e studiati da Fossa Mancini. <...>